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Prima di vedere come ottimizzare il carico fiscale, è importante conoscere le principali modifiche previste per il regime forfettario nel 2025.
Anche nel 2025, il limite massimo di ricavi per poter accedere e restare nel regime forfettario resta fissato a 85.000 euro annui. Se si supera questa soglia, si dovrà passare al regime ordinario l'anno successivo.
L’imposta sostitutiva resta invariata:
15% per la maggior parte dei contribuenti forfettari
5% per i primi cinque anni di attività per chi avvia una nuova impresa e rispetta determinati requisiti.
Dal 2024 è stato introdotto l'obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari. Nel 2025 l'Agenzia delle Entrate potrebbe rafforzare i controlli, quindi è essenziale adeguarsi per evitare sanzioni.
Con l'introduzione di nuove misure anti-evasione, è previsto un aumento dei controlli sui movimenti bancari per chi opera in regime forfettario. Sarà fondamentale tenere separati i conti personali e professionali per evitare problemi fiscali.
(Ti invito a leggere: 5 STRATEGIE EFFICACI PER RISPARMIARE 2500€ IN UN ANNO)
Ora che abbiamo visto le principali novità, analizziamo alcune strategie per ottimizzare il profilo fiscale e ridurre il carico tributario in modo legale.
Il coefficiente di redditività varia in base al codice ATECO dell’attività. Più è basso il coefficiente, minore sarà la base imponibile su cui applicare l’imposta del 15%. Ad esempio:
Consulenti informatici (codice 62.02.00) → Coefficiente 67%
Commercianti (codice 47.00.00) → Coefficiente 40%
Scegliere il codice più vantaggioso può ridurre significativamente l’importo delle tasse.
Se stai aprendo una nuova attività, verifica se puoi accedere alla tassazione agevolata al 5% per i primi cinque anni. Questo beneficio può far risparmiare migliaia di euro in tasse.
Separare il conto personale da quello professionale aiuta a:
Evitare accertamenti fiscali su entrate non giustificate
Migliorare la gestione finanziaria
Facilitare la rendicontazione per la fatturazione elettronica
Se nel corso dell’anno rischi di superare la soglia di 85.000 euro di fatturato, valuta strategie per diluire i ricavi (ad esempio, spostando alcune fatture all’anno successivo) per restare nel regime forfettario ed evitare di passare al regime ordinario.
Nel regime forfettario, il pagamento dei contributi previdenziali INPS è obbligatorio, ma esistono agevolazioni:
Professionisti senza cassa → versano solo il 25,72% dei redditi alla Gestione Separata INPS
Artigiani e Commercianti → possono richiedere la riduzione del 35% dei contributi fissi
Ottimizzare il versamento previdenziale può far risparmiare parecchio.
Anche se nel regime forfettario non si possono scaricare le spese, è possibile dedurre i contributi INPS dal reddito imponibile, riducendo l’imposta finale da pagare.
Se il tuo business sta crescendo e superi stabilmente i 70.000-80.000 euro di ricavi, potresti valutare la trasformazione in SRL o il passaggio al regime ordinario, che offre maggiore deducibilità dei costi e vantaggi fiscali a lungo termine.
(Ti invito a leggere: COME L'INFLAZIONE STA RUBANDO IL TUO DENARO: LA VERITA' CHE NESSUNO TI DICE)
Il regime forfettario nel 2025 rimane una delle migliori opzioni fiscali per i liberi professionisti e le piccole imprese. Tuttavia, per ottimizzare il carico fiscale e pagare meno tasse in modo legale, è essenziale adottare strategie intelligenti come:
✅ Scegliere il codice ATECO più vantaggioso
✅ Usare il 5% per le startup
✅ Evitare di superare gli 85.000€ di fatturato
✅ Ottimizzare i contributi INPS
Restare aggiornati sulle novità fiscali e gestire al meglio la propria partita IVA permette di massimizzare i guadagni e ridurre il peso delle tasse.
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